
E anche quest’anno il prezioso lavoro della coltura di copertura è quasi terminato.
Sei mesi circa di una stagione climatica non favorevole, dove le piogge in autunno sono arrivate copiose, un inverno asciutto abbastanza freddo con poca neve e molto ventoso, e una siccità primaverile che ha perdurato fino questi giorni, dove solo con aprile è arrivata un po’ di pioggia.
Sono stati utilizzati miscugli da 10 fino a 14 specie tra graminacce, leguminose e crucifere, seminati dopo la vendemmia.
Un progetto di gestione del terreno per incorporare sostanza organica, portare ricchezza biologica, proteggere e arricchire i suoli, facendolo lavorare anche in superficie dalle radici delle essenze erbacee.

La coltura di copertura permette di scoprire la capacità di costruire fertilità partendo da biomassa da nutrienti catturati e fissati passando per la sostanza verde e successivamente quella organica, e con la capacità di competere con le erbe infestanti.
Nel 2019 lo sviluppo è stato inferiore rispetto a quello dello scorso anno, ma che si è ripreso successivamente alle piogge di aprile e che in ogni svolgerà il suo importante lavoro

Adesso sta a noi individuare il metodo di gestione più consono ai suoli e agli obiettivi tecnici.
28/4/2019
© Davide Ferrarese – VignaVeritas